A parte che gli anni passano
per non ripassare più,
e il cielo promette di tutto
ma resta nascosto li dietro il suo blu,
e anche le donne passano,
qualcuna anche per di qua,
qualcuna ci ha messo un minuto,
qualcuna è partita ma non se ne va..
Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui..
A parte che ancora vomito
per quello che riescono a dire,
non so se sono peggio le balle
oppure le faccie che riecono a fare
A parte che i sogni passano se uno li fa passare
alcuni li hai sempre difesi altri hai dovuto vederli finire..
Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui..
Tira sempre un vento che non cambia niente
mentre cambia tutto sembra aria di tempesta,
senti un po’ che vento forse cambia niente
certo cambia tutto sembra aria bella fresca..
A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare
e intanto si allarga la nebbia
e avresti potuto vivere al mare
ed anche le stelle cadono
alcune sia fuori che dentro
e un desiderio che esprimi
te ne rimangono fuori altri cento..
Niente paura, niente paura, niente paura
ci pensa la vita mi hanno detto così
Niente paura, niente paura, niente paura
si vede la luna perfino da qui
Niente Paura, niente paura
giovedì 6 dicembre 2007
Niente Paura
martedì 4 dicembre 2007
Tergeste
lunedì 3 dicembre 2007
Elisa - Qualcosa che non c'è
Tutto questo tempo a chiedermi
Cos'è che non mi lascia in pace
Tutti questi anni a chiedermi
Se vado veramente bene
Così
Come sono
Così
Così un giorno
Ho scritto sul quaderno
Io farò sognare il mondo con la musica
Non molto tempo
Dopo quando mi bastava
Fare un salto per
Raggiungere la felicità
E la verità è
Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare il sole sorgere
Questo è sempre stato un modo
Per fermare il tempo
E la velocità
I passi svelti della gente
La disattenzione
Le parole dette
Senza umiltà
Senza cuore così
Solo per far rumore
Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare
Il sole sorgere
E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c'è un segreto
E' fare tutto come
Se vedessi solo il sole
Un segreto è fare tutto
Come se
Fare tutto
Come se
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
E non
Qualcosa che non c'è
domenica 2 dicembre 2007
Parole di luce
Io non conosco verità assolute, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza: in cio' è il mio onore e la mia ricompensa
Kahlil Gibran
Penso sempre a quanti furono veramente grandi
a quanti in vita lottarono per la vita
e portarono in cuore un fuoco perenne.
Nati dal sole percorsero un breve tratto verso il sole,
lasciando nell'aria viva il loro onore.
Il vero desiderio, se uno ne vuole uno, è quello di essere se stessi.
Hyena
"Secondo
Questa serie fatta di opere di grande formato, di forte impatto e di gusto quasi scenografico, rappresenta un omaggio alla donna, al suo mistero e alla sua grazia, ingredienti principali di una femminilità archetipica e ancestrale, più forte di mode e tendenze. Hyena non celebra una donna, ma la donna: corpi spesso senza volto che parlano con l’eloquenza delle posture. Sono figure di una bellezza quotidiana e non ostentata, che emerge dai gesti, dal portamento, che non può essere nascosta. Non è una ricerca della perfezione, non è la costruzione di una figura distante e irraggiungibile, ma piuttosto la scoperta del bello nella realtà. Una bellezza che si trova nell’armonia, nell’unicità delle curve che i corpi disegnano, ognuno diversamente, provocando sensazioni nuove, contraddittorie a volte e mai
uguali.
Nell’interpretazione che Hyena dà del nudo emerge l’elemento distintivo - e originale nel panorama delle proposte attuali – del pudore. Una parola che oggi suona desueta e fuori moda, ma che racchiude in sé un mondo intero, un modo di porsi, un’idea della femminilità che niente ha a che vedere con modi di atteggiarsi fintamente ingenui. E’ il fascino che sgorga spontaneo dall’interiorità non soggetto a regole esterne, non all’economia, non alla latitudine. Si tratta piuttosto di una riflessione su quegli aspetti della femminilità che travalicano tempo, mode e continenti.
Dal modo in cui i corpi nudi occupano lo spazio emergono le diverse personalità. Alcuni lo invadono imponendosi con tutta la loro fisicità. Sono corpi forti, talvolta tatuati, in pose ferme e decise. Altri si allungano sulla tela, sensuali, emergono da un lato, fluttuano leggeri, quasi immateriali come immersi in un liquido o sospesi in aria. Altri ancora si sdoppiano con le proprie ombre in raffinati giochi di slihouettes. Da mani e piedi gocciola il nero a prolungare le estremità quasi fossero radici, lì a denotare un’idea della femminilità antica, che trova le sue origini lontano nel tempo.
Le tele di Hyena sono percorse dai segni del tempo, da craquelures, sgocciolature, tracce di resina, che creano quello che lui stesso definisce “rumore”. Un sovrapporsi di materia e di tracce conferisce profondità ai suoi quadri attraverso procedimenti e materiali presi a prestito dal restauro.
L’impostazione dello spazio rievoca l’impaginazione di certi testi medievali, come gli erbari o i bestiari, nei quali testo e immagine convivevano sulla pagina completandosi a vicenda.
Con questa nuova serie Hyena si afferma sempre più come artista a tutto campo, con profonde radici che affondano nella fotografia, ma anche rami che si protendono verso diverse forme di espressione artistica. Oltre all’imprescindibile utilizzo delle tecniche di restauro, sono evidenti citazioni letterarie, riferimenti pittorici e cinematografici che riflettono una formazione culturale ricca e complessa."
Margherita Fontanesi