lunedì 7 gennaio 2008

Compassione

Ideogramma cinese della compassione

Sotto l'ideogramma di cuore, sopra legacci che si sciolgono. La compassione è la virtù che permette al cuore la massima espansione.


"Le parole del Buddismo:

La compassione buddista (jihi)

Il significato di jihi è togliere sofferenza, dare felicità. Nella compassione non c’è spazio per l’egoismo, ma, quando è autenica e profonda, si sviluppa fino ad abbracciare la vita nella sua totalità.

LA SORGENTE PER RIVITALIZZARE UNA SOCIETÀ INARIDITA
Jihi viene tradotto genericamente con “compassione”. Ma questa parola, nelle lingue occidentali, viene di solito usata per indicare sentimenti come la compartecipazione alle sofferenze altrui, la pietà o la commiserazione. La compassione buddista invece ha un significato più ampio. Il carattere ji indica la vera amicizia, il puro amore dei genitori e la simpatia mentre hi contiene in sè l’idea di pietà e preoccupazione per le sofferenze altrui.
Nel Buddismo jihi può essere dunque tradotto più fedelmente come “togliere sofferenza e dare felicità”. Il concetto di ji – dare pace e sicurezza a tutti gli esseri viventi al mondo – assume il significato di “dare felicità” e hi quello di “togliere sofferenza a tutti gli esseri viventi”.
Ne La vita mistero prezioso Daisaku Ikeda spiega che «la saggezza del Budda comprende tutte le cose dell’universo imparzialmente e le considera con uguale compassione» (pag. 142). La compassione, l’atteggiamento buddista fondamentale nei confronti del mondo, si manifesta nella condizione vitale della Buddità. La compassione di un Budda può essere paragonata a quella dei genitori per un figlio ma, allo stesso tempo, abbraccia la vita intera a un livello più profondo.
Nel Gosho si legge anche: «Le diverse sofferenze di tutta l’umanità sono le sofferenze di una persona, Nichiren». Nichiren si è fatto carico delle sofferenze di tutta l’umanità e ha lottato tutta la vita per togliere la sofferenza alle persone e donare loro gioia. Da un punto di vista superficiale si potrebbe pensare che la compassione assomigli all’amore, ma in realtà si tratta soltanto di una corrispondenza molto approssimativa. Se si viene traditi, l’amore può volgere in odio, mentre una persona piena di compassione cerca sempre e in ogni caso di salvare il prossimo. L’amore è fortemente caratterizzato dall’egoismo, mentre la compassione si sviluppa fino a raggiungere un livello talmente ampio da abbracciare la vita nella sua globalità.

LA LEGGE MISTICA DISSIPA L’OSCURITÀ FONDAMENTALE DELLA VITA
Il mondo che ci circonda è un intreccio di fenomeni connessi l’un l’altro che si completano reciprocamente e nel loro insieme danno forma alla vita. Profondamente è la compassione, l’atto di “togliere sofferenza e dare felicità” che unisce tutti questi fenomeni. Senza il sostegno delle altre persone o senza la protezione e i doni della natura non potremmo sopravvivere un solo giorno.
Quando si ha una visione del mondo limitata si pensa solo al benessere personale, preoccupandosi solo del proprio tornaconto, talvolta anche a spese degli altri. Quest’atteggiamento rischia di distruggere l’armonia fra le persone e farci cadere in una condizione vitale debole e ristretta.

LA CHIAVE PER UNA NUOVA EPOCA
Il nostro contributo all’armonia sociale dipende dall’atteggiamento che nutriamo verso chi ci circonda. Ciò significa chiedersi: «Cosa posso fare per questa persona?» invece di: «Cosa può fare questa persona o questa società per me?».
Per questo motivo è fondamentale radicare saldamente dentro di sè la condizione vitale di compassione, cioè il mondo di Buddità, trasformando la tendenza naturale a farci guidare dall’oscurità fondamentale insita dentro di noi. La compassione non si manifesta mantenendo un atteggiamento da spettatore nei confronti della vita, al contrario sgorga naturalmente da uno stato vitale ricco e pieno di calore umano. Perciò è importante purificare la propria vita e renderla forte.
Se desideriamo aprire una nuova strada verso un mondo pacifico e basato sulla cooperazione armoniosa, è necessario che ciascuno di noi alimenti il seme della compassione nel profondo del cuore."

Tratto da "Il Nuovo Rinascimento"

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